venerdì 4 gennaio 2008

LA DOPPIA RETE


“Condividere l’energia, proprio come adesso condividiamo l’informazione”.....

E’ questo il pensiero alla base della teoria di Jeremy Rifkin, espressa in un volume intitolato: “Economia all'idrogeno. La creazione del Worldwide Energy Web e la redistribuzione del potere sulla terra (Mondadori, 2002)”

Economista statunitense, attivista pacifista negli anni sessanta/settanta e scrittore illuminato, ha pubblicato numerosi libri analizzando l’impatto dei cambiamenti scientifici e tecnologici sull’economia, il lavoro, la società e l’ambiente.

La sua capacità di “leggere” il presente per elaborare importanti teorie per un futuro sviluppo che possa definirsi sostenibile nei confronti nelle generazioni che verranno, ha ultimamente varcato i confini del suo paese di origine ed è attualmente consulente dell’onorevole Alfonso Pecorario Scanio presso il Ministero dell’Ambiente della Repubblica Italiana, è Presidente della Foundation on Economic Trends a Washington, DC, insegna alla Wharton School’s Executive Education Program dell’Università di Pensilvenia ed è consigliere del Presidente di Turno dell’UE, Jose Socrates, Primo Ministro del Portogallo, per le questioni dell’energia e quelle economiche.

E’ anche consigliere speciale del gruppo di Parlamentari Europei per la "Terza Rivoluzione Industriale e l’economia dell’idrogeno".

Da tempo egli annuncia il tramonto dell’era del petrolio( http://centodollari.blogspot.com/) e nell’estratto di quello che è il documento ufficiale redatto dallo stesso Rifkin per il presidente di turno all’U.E., il premier portoghese José Socrates, parla del collasso climatico, chimico, economico e ambientale a cui siamo destinati e che porterà all’estinzione della nostra stessa specie.

L’unica speranza di salvezza è nel mettere in atto la cosiddetta “ terza rivoluzione industriale” che deve attuarsi in vari step.

Prima di tutto è necessario prepararsi ad un cambiamento epocale, alla cui base ci sono, come fu per le precedenti rivoluzioni, gli strumenti della comunicazione.

Sebbene le innovazioni nelle tecnologie informatiche abbiano già decretato un passaggio ad un’economia caratterizzata da enormi efficienze nei processi produttivi e relazionali, esse hanno un potenziale incommensurabile che è molto lontano dall’essere stato pienamente utilizzato( http://alfacha111.blogspot.com)

Tale prospettiva, che associa le tecnologie dell’informazione all’energia rinnovabile, in parte immagazzinata sotto forma di idrogeno, mira a creare i primi regimi di energia "distribuita".

La stessa tecnologia che ha permesso di creare uno spazio virtuale intelligente, sintesi delle nostre conoscenze ed esperienze reali, potrà secondo Rifkin essere utilizzata per riconfigurare le reti elettriche della Terra, così che gli individui possano produrre e scambiare energia rinnovabile proprio come adesso producono e condividono le informazioni, creando di conseguenza una nuova, capillare ed equa forma d’uso e di distribuzione dell'energia.
L'unico problema è la produzione di una quantità di energia da fonti rinnovabili, soprattutto idrogeno, sufficiente ad innescare una rivoluzione non solo economica ma anche ambientale.
L'Europa si è impegnata a Kyoto a raggiungere il 20% di energie prodotte da fonti non esauribili entro il 2020, riducendo entro quella data del 20% le emissioni di gas serra.
Per ora stanno facendo bene la Germania con il fotovoltaico, la Francia e l'Inghilterra con il nucleare, la Spagna con l'eolico.........fanalino di coda è come sempre l'Italia che "vanta" attualmente un mix energetico decisamente poco ecologico......solo l'11 % dell'energia prodotta dal nostro Belpaese è di origine non fossile.....ma se consideriamo che a questa quota dobbiamo togliere il 7% costituito dall'idroelettrico.....capirete quanto possiamo essere fieri della nostra "maleducazione" al consumo di energia, di una strategia e di una politica economica energetica evidentemente poco efficaci.
Intanto per la gioia del Professor Rifkin si iniziano a vedere anche da noi i primi autobus ad idrogeno. La CTP, azienda di mobilità napoletana ne ha già alcuni nel proprio parco mezzi.
Nel 2010 l'autostrada A22 del Brennero sarà munita dei primi distributori a idrogeno. Un bel riscatto per l'arretrata Italia che raggiunge così il primato europeo .
L'ingegneria meccanica studia modelli di automobili sempre più evoluti dal punto di vista dell'impatto ambientale. L'auto ad idrogeno esiste, infatti, già da qualche tempo e la BMW ha lanciato la prima auto ad idrogeno di serie......
E aspettando che cali il prezzo di un gioiello tecnologico di tale elevatezza...........andiamo a piedi!
Sy-girl